Questa sezione si propone come uno spazio in cui raccogliere, anche se in maniera non esaustiva, biografie di donne che hanno contribuito a rendere grande la storia della città di Venezia.
Personalità, più o meno celebri, da conoscere e comprendere e che fungono da spunto di riflessione per il ruolo della donna nel corso dei secoli.
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Gaspara Stampa.
Una poetessa a Venezia.
Gaspara Stampa, nata a Padova nel 1523 ma presto trasferitasi a Venezia in seguito alla morte del padre, si distinse nella realtà veneziana dell’epoca come eccellente poetessa. Ricevette un’educazione letteraria ed artistica e dimostrò fin da subito una spiccata propensione per la poesia, oltre a distinguersi come suonatrice di liuto. Frequentò diversi circoli letterari della città di Venezia, tra cui quello di Domenico Venier, ed inoltre il salotto della sua casa a San Trovaso si connotò come luogo di ritrovo di letterati, poeti, artisti e nobili patrizi veneziani. Duramente segnata dalla morte del fratello e l’abbandono dell’uomo che amava, Gaspara passò un periodo di depressione trovando in parte sollievo grazie alla scrittura di sonetti. In uno stile personale e sincero, i suoi versi rivelano il suo mondo interiore senza nascondere la passione, la solitudine e la sofferenza che la tormentavano. Gaspara morì nel 1554 e le sue rime, grazie all’intervento della sorella, vennero stampate postume.
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Lucrezia Cornaro Piscopia,
la prima donna laureata al mondo.
Elena Lucrezia Cornaro Piscòpia nacque a Venezia nel 1646, figlia del nobile veneziano, nonché Procuratore di San Marco di Supra, Giovanni Battista Cornaro Piscòpia. Quest’ultimo, accortosi dell’acutezza della figlia, la indirizzò agli studi classici e poi allo studio della lingua francese, spagnola, araba ed ebraica. Elena Lucrezia entrò successivamente a far parte dell’ordine delle monache benedettine ma capì ben presto le intenzione del padre, il quale desiderava essere il primo a vantare una figlia femmina laureata. Si iscrisse dunque all’Università di Padova e, seguita dal filosofo Carlo Rinaldini che la fece accostare ai precetti dell’aristotelismo, il 25 giugno 1678 riuscì ad ottenere la laurea in filosofia. Divenne così membro onorario di diverse accademie e fu in contatto con i maggiori studiosi italiani e stranieri del suo secolo. Morì all’età di trentotto anni, il 26 luglio 1684.
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Veronica Franco.
Un’arguta cortigiana.
Veronica Franco fu una delle più famose cortesane honeste di Venezia. Nata nel 1545, in una famiglia in cui la professione era ben radicata, venne presto introdotta alle “arti” necessarie. Veronica, che annoverava letterati e uomini di potere tra i suoi ospiti, riuscì a coltivare, parallelamente alla vita da cortigiana, la sua passione per la poesia. Divenne una donna colta che, attraverso le sue rime, riusciva ad esprimere la sua forte personalità e a rivalersi sul mondo maschile che la usava come meretrice. Viene inoltre ricordata perché, nel 1580, fu incriminata dal Santo Ufficio veneziano per stregoneria ma, anche grazie ai legami con il patriziato veneziano, riuscì a difendersi brillantemente ed ottenere l’assoluzione al processo. Morì, all’età di quarantasei anni, nel 1591.
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Caterina Dolfin Tron.
Una scrittrice liberale.
Caterina Dolfin, nata a Venezia nel 1736 da una famiglia patrizia caduta in disgrazie, ricevette grazie al volere del padre una buona cultura e si avvicinò alla poesia, componendo numerosi sonetti nei quali si distingue il suo pensiero liberale. Grazie alla fama ottenuta per i suoi scritti, pubblicati sia a Padova che a Venezia, entrò a far parte delle “pastorelle dell’Arcadia”. Dopo un primo matrimonio infelice, conobbe nel corso di una villeggiatura Andrea Tron, uomo colto e avviato alla carriera politica, di cui diventò prima amante e poi moglie. Quando nel 1773 Tron fu eletto Procuratore di S. Marco, Caterina divenne procuratoressa ed esercitò le sue cariche ufficiali continuando a tenere nel suo salotto conversazioni di poesia, letteratura e anche politica. Morì a Venezia nel 1793.
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