Il termine ‘velluto’ indica una tipologia tessile caratterizzata, oltre che da un’armatura di fondo composta da fili di trama e di ordito, da un ordito supplementare definito ‘di pelo’ i cui fili, durante la lavorazione a telaio, vengono curvati al di sopra di sottili verghette metalliche dotate di scanalatura, entro cui si fa scorrere una lametta per tagliare infine gli anellini di filo, creando così il velluto. Il termine ‘operato’ sta ad indicare invece la presenza di un decoro, mentre ‘ad un corpo’ significa che l’ordito di pelo è di un unico colore, in questo caso blu scuro. L’impianto decorativo di questo serico tessuto, identificabile con i ‘zetanini vellutati’ di rinascimentale memoria, è descritto dall’armatura di fondo in raso azzurrognolo che, non ricoperta dall’ordito di pelo, disegna pentalobate formelle cuspidate ospitanti al centro un carciofo alternato, nella linea successiva, ad una melagrana. Le formelle, disposte a scacchiera su parallele orizzontali, sono inoltre separate da un esilissimo e ondulante filo ‘spinato’ su cui si posizionano, alternati, una melagrana e un fiore di cardo, secondo la tipologia decorativa ‘ad inferriata’, termine ottocentesco indicante un’affilata versione del decoro del tipo ‘a cammino’.