Una delle grandi novità della vetraria veneziana settecentesca furono i Trionfi, elaborati centrotavola composti da numerosi pezzi che si accostano al centro di una tavola imbandita per comporre una grande decorazione. A Venezia il termine deser iniziò ad indicare questo tipo di centrotavola componibile con funzione ornamentale a partire dal sesto decennio del Settecento, mentre nella prima metà del secolo esso compare nelle carte veneziane in riferimento alle suppellettili e ai recipienti di cristallo (coppe, piatti e bicchieri) atti a contenere gli antipasti e le portate finali. I deseri venivano presentati in occasione di rinfreschi offerti in onore di ospiti illustri e nei banchetti dogali. Nel Settecento venivano realizzati principalmente in vetro, ma non mancavano esemplari in legno, zucchero, cera persa, ceramica o porcellana e argento. Un grande produttore di deseri fu il vetraio muranese Giuseppe Briati, il quale nel 1752 partecipò ad un regalo di stato per le autorità turche con due deseri molto simili per dimensioni e tipologia al nostro pezzo. Il grande deser del Museo del Vetro in cristallo e lattimo proviene da Palazzo Morosini a Venezia e raffigura un tipico giardino all’italiana con fontana centrale, urne su pilastrini, statue, aiuole e fiori. È molto simile al centro da tavola descritto nella “Gazzetta Veneta” di Gasparo Gozzi del 1760: “un vago giardino adornato di statue con vernice di finta porcellana, fontane ed alberi, tutto di cristallo al moderno uso…”. I deseri potevano anche rappresentare scene più complesse, fino a costituire veri e propri apparati scenici di carattere storico o mitologico.