L’appassionante vicenda di questo dipinto è stata svelata recentemente, al termine di un restauro durato vent’anni. Per più di quattro secoli le sembianze delle due protagoniste erano celate sotto l’aspetto di Tobiolo e l’angelo Raffaele.
Il dipinto originale di Tiziano, infatti, era rimasto incompiuto alla morte del maestro nel 1576 e fu ereditato dal figlio Pomponio con il resto dell’atelier. Si presume che in questa fase le due figure femminili siano state ridipinte da un allievo della bottega. Nel 1581 la tela fu acquistata dal nobile veneziano Cristoforo Barbarigo insieme all’intera casa di Tiziano e alla collezione che conteneva. Barbarigo esponeva la propria celebre galleria di dipinti nel palazzo detto “della Terrazza”, sul Canal Grande. Il Tobiolo e l’angelo fu acquisito nel 1850 dallo zar di Russia Nicola I insieme al resto della raccolta Barbarigo e andò ad arricchire le collezioni imperiali prima di essere venduto al conte Tyszkiewicz a San Pietroburgo. Dal 1913 comparve sul mercato. È solo nel 1948 che si scoprì la composizione soggiacente, rimasta occultata per quattro secoli. Una radiografia effettuata dal Courtauld Institute di Londra convinse il restauratore Alec Cobbe a intraprendere il lungo restauro che ha portato alla luce l’originale pittura di Tiziano.
Il risultato che possiamo ammirare oggi è dei più affascinanti. Privata delle ali e della pesante ridipintura, affiora l’affettuosa effigie di una madre con la figlia. La studiosa Jaynie Anderson ha avanzato la seducente ipotesi che il doppio ritratto sveli l’identità dell’amante di Tiziano, Milia, con la loro figlia illegittima, Emilia.