Scheletro di un giovane maschio di capodoglio (Physeter macrocephalus) spiaggiato nel 1892 in Sicilia, vicino a Marsala. Il capodoglio ha un inconfondibile capo squadrato di grandi dimensioni che contiene un tessuto spugnoso intriso di oli e cere. Il nome italiano, “capo pieno d’olio”, deriva proprio dalla presenza di questi grassi molto ricercati dall’industria che hanno incentivato in passato una caccia massiccia a questo cetaceo, oggi protetto da convenzioni internazionali. Possiede più di 20 paia di denti conici presenti solo nella mandibola, lunghi dagli 8 ai 20 cm e pesanti quasi un chilogrammo.
Il capodoglio, che è il più grande carnivoro vivente, predilige le acque profonde ed è diffuso nei mari di tutto il mondo dalle zone polari a quelle tropicali; in Italia è segnalato con maggior frequenza nel Mediterraneo occidentale, in particolare nel Mar Tirreno.
Foto di Barbara Favaretto