Questa mummia umana affiancata da due mummie di coccodrillo fa parte di una ricca collezione etnografica di reperti africani raccolti dall’esploratore Giovanni Miani a metà dell'ottocento. Nei suoi scritti Miani racconta che le mummie furono rinvenute in Egitto in una grande grotta sulla Catena Arabica nei pressi di Manfalut, dove moltissimi coccodrilli imbalsamati erano stati deposti insieme ad alcune mummie umane. II corpo, perfettamente conservato al momento del ritrovamento, aveva il corpo avvolto da bende di lino e il viso coperto da una maschera d’oro. Miani suppose fosse una delle sacerdotesse descritte da Erodoto, che avevano il compito di nutrire i coccodrilli ritenuti l’incarnazione del dio Sobek. Sia le sacerdotesse che i sacri rettili dopo la morte venivano imbalsamati e avvolti in bende come le persone di alto rango. La mummia oggi si presenta molto deteriorata, soprattutto a causa del viaggio dall’Africa verso l’Italia, e priva della maschera d’oro che l’adornava.
Foto arch. Lorenzo Greppi