D’aspetto arcaico, l’articolato disegno di questo merletto a reticello si suddivide in due fasce laterali, decorate a due rosoni alternati, che contornano quaranta riquadri centrali dal disegno meno irrigidito, più fitomorfo che geometrico e frammisto a figure umanoidi, tra le quali si può distinguere, in basso a sinistra, quella di una sirena bicaudata. Sebbene l’origine dell’arte del merletto si perda nell’antichità, sappiamo con certezza che, sul finire del XV sec., si diffuse in ambito nobiliare ed ecclesiastico, dapprincipio comparendo timidamente in ‘puntine’ trinate, ma già esplodendo in veri capolavori a metà del secolo successivo, soprattutto a Venezia, dove si producevano manufatti richiestissimi dalle migliori corti italiane e straniere. Quest’arte compie i suoi primi passi mutuando tecniche esecutive dal ricamo, mentre il primo vero merletto compiuto è il ‘punto in aria’, libero di evolversi perché privo di riquadrature. Per tutto il XVI sec. e gli inizi del secolo successivo a Venezia, e non solo, vennero inoltre editi i primi ‘modellari’, volumetti contenenti i disegni per l’esecuzione pratica dei merletti, le cui pagine venivano strappate e bucherellate con spilli per trasportarne il disegno con la tecnica dello spolvero.