Medardo Rosso, il maggiore scultore italiano del suo tempo, personalità complessa e ribelle, più noto a Parigi, dove risiede per anni, che in patria, sperimenta e anticipa nuovi linguaggi espressivi. Partendo da una percezione visiva e psicologica immediata, sembra scolpire direttamente la luce e lo spazio, dissolvendo la materia ed eliminando i vuoti. Alla Biennale di Venezia del 1914 espone 19 sculture. In questa occasione entrano nelle nostre collezioni 8 opere, di cui 6 donate da Medardo e Etha Fles, compagna dell'artista. Tra queste vi è Madame X, uno dei capolavori più celebri dello scultore. Il volto muto e dalla fisionomia semplificata è un pezzo unico, non ottenuto da una matrice. Il volto misterioso, quasi inquietante, sembra emergere o immergersi nella cera. L'opera rimane nascosta nello studio parigino di Rosso fino al 1914, senza nemmeno avere una base d’appoggio ma con un ferro fissato nel gesso in modo da essere appesa. Madame X riveste una grande importanza per l'evoluzione dell'arte scultorea; il grado quasi zero della figurazione che Medardo sperimenta qui sarà fondamentale per gli autori che, nei primi decenni del '900, rinnovano il loro linguaggio, come lo scultore romeno Costantin Brancusi.