Parte centrale di un polittico (le altre sono oggi a Berlino) firmato e datato “gennaio 1369” (more veneto, ossia 1370), è una delle opere più significative di Lorenzo.
Riprendendo lo schema delle gravi Maestà bizantine, il Cristo in trono, circondato da una fitta schiera di angeli e santi, pur con qualche residua traccia degli ‘atavici’ modi bizantini lagunari, condivide modi pittorici comuni alla terraferma veneto-emiliana; ogni dettaglio parla ormai in “gotico”, sia nel “dialetto” locale (ad esempio, l’architettura e i dettagli decorativi del trono), sia nella lingua di comune larga circolazione internazionale (le raffinatissime, minute ornamentazioni in oro di manto e aureole).