Il busto in marmo, comunemente chiamato la 'dama velata', raffigura probabilmente un’Allegoria della Fede cristiana, cui rimanda la croce radiante sul petto.
Antonio Corradini fu uno dei più apprezzati scultori del Settecento veneziano che non a caso, oltre a fornire i progetti per la decorazione dell’ultimo bucintoro, lavorò per molte corti europee e italiane. Finì la sua vita a Napoli dove si era recato per decorare la Cappella Sansevero su commissione del principe alchimista Raimondo di Sangro. Rispetto ad altri scultori che tradussero in forma tridimensionale i vibranti effetti luministici della pittura rococò, egli optò per un composto classicismo, per niente rigoroso, venato da eleganze neo-ellenistiche. Corradini fu apprezzato già presso i suoi contemporanei per il virtuosismo tecnico con cui realizzava figure femminili ricoperte da un drappo bagnato. La lieve trasparenza del velo invece di nascondere l’immagine, ne lasciava trapelare i lineamenti sottostanti, raggiungendo esiti di intrigante sensualità, che in questo caso stride con il significato religioso della statua.