Questo esemplare di tessuto si pone a metà strada nel percorso evolutivo del decoro floreale barocco che, partendo all’inizio del XVII sec. con moduli desunti dal repertorio tardo-cinquecentesco, si sviluppa più articolato verso una maggior naturalezza nella resa formale degli elementi floreali, oltre che cromatica, qualora siano impiegate sete policrome. Parallelamente a questa avanza anche la ricerca della resa tridimensionale, ottenuta inserendo un decoro di controfondo e variando dimensioni e orientamento del disegno, che man mano diventa più grande e non più irrigidito in moduli piatti e schematici. Questo tessuto è quindi un esempio di transizione, dato che il fondo è in armatura raso, omogeneo e senza disegni di controfondo, mentre nel decoro in primo piano, sebbene ancora stilizzato, ben si percepisce la ricerca naturalistica, comune anche ai coevi merletti in ‘punto Venezia tagliato a fogliame a grosso rilievo’. L’assetto si sviluppa infatti in flessuosi elementi fitomorfi a foglie piumate e infiorescenze di derivazione persiana, ottenuti per trame supplementari broccate in argento filato e per slegatura in superficie (effetto liseré) di due trame in seta nocciola e bianca che, quando non partecipano al disegno, sono celate dall’ordito di fondo.