Collezione ottocentesca di preparazioni anatomiche a secco e in liquido della fauna veneta realizzata ad opera di Enrico Filippo Trois, conservatore e preparatore dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti; parti della collezione parteciparono alle esposizioni mondiali di Vienna (1873), Parigi (1878) e Milano (1883), conquistando numerosi riconoscimenti. La collezione è costituita da oltre 2.000 reperti divisi per sistema anatomico, più della metà dei quali riguarda i pesci adriatici. I preparati sono sostanzialmente di tre tipologie: in liquido, a secco e vetrini per microscopio. La conservazione in liquido permette di rendere più evidenti i particolari minuti; un tempo per ottenere queste “soluzioni conservanti” si usavano diversi tipi di alcoli miscelati tra loro o con altri reagenti. I reperti a secco mantengono invece un aspetto esteriore fedele a quello dell’organo in vita. Trois utilizzava varie metodologie per fissare a secco animali interi o loro parti; nella maggior parte dei casi iniettava cera colorata nei vasi sanguigni e linfatici oppure gonfiava parti dell’apparato digerente come stomaci ed anse intestinali, introducendovi stoppa o altro materiale per rinforzarli. I vetrini infine rappresentano un metodo ideale per lo studio di sezioni e tessuti, preservando dall’alterazione anche le parti organiche più sottili e fragili.
Foto di Andrew Garn