Il cesendello (dal latino cicindela, lucciola) è una lampada di metallo o di vetro, abitualmente di forma cilindrica, riempita con acqua e olio e munita di uno stoppino, appesa al soffitto per mezzo di catenelle. Il più antico riferimento finora noto ad un “cesendello di vietro” si ha in un elenco delle spese fatte nel 1374 per arredare la cappella dedicata a san Giacomo nella basilica del Santo a Padova. Questo cesendello in cristallo presenta una ricca decorazione a smalti policromi e a foglia d’oro, costituita da una fitta fascia di squame con al centro lo stemma della famiglia patrizia Tiepolo, raffigurante una cornucopia, ripetuto per due volte. Sotto la fascia di squame si nota un decoro a linee verticali bianche, che ha lo scopo di imitare tramite il mezzo pittorico le nervature a rilievo ottenute generalmente a caldo. Probabilmente il cesendello era destinato ad una cappella gentilizia. L’uso di lampade di questo tipo è documentato in molti dipinti di area veneta dei secoli XV e XVI, che ci aiutano anche a ricostruire lo sviluppo della forma di quest’oggetto. Un cesendello molto simile al nostro lo si può vedere ad esempio nella Presentazione di Gesù al Tempio di Vittore Carpaccio, dipinta nel 1510 ed oggi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Anche a motivo di questa datazione, il cesendello può essere collocato cronologicamente nel primo quarto del XVI secolo.