Esposto alla Biennale di Venezia del 1912 e acquisito su sollecitazione del primo Direttore della Galleria, Nino Barbantini, il grande quadro Le Signorine rappresenta la consacrazione dell’artista piemontese che era giunto a Verona l’anno precedente e stava diventando una delle figure di riferimento del gruppo di giovani autori raccolti intorno a Ca’ Pesaro. Cosi Casorati scrive in una lettera del marzo 1912: «Un quadro grande ha il titolo 'Le signorine': quattro figure allineate, quattro simboli e quattro realtà insieme con il commento di cose e colori… Un quadro di intonazione chiarissima, all’aria aperta- mattinale- di effetto strano e forse a prima vista poco comprensibile». Nel dipinto riecheggiano suggestioni secessioniste e mitteleuropee. Con raffinato calligrafisimo, Casorati delinea un'improbabile allegoria contemporanea rappresentando i diversi caratteri femminili, dalla intristita beghina alla vergine ignuda, dalla timida introversa all'allegra spensierata. Ai piedi vi è una ricca natura morta, ulteriore commento alle diverse personificazioni, già evocate dai nomi scritti sui cartigli: Dolores, Violante, Bianca e Gioconda.