L’ispirazione Liberty del decoro di questa lunga bordura con disegno a grossi iris alternati a boccioli e foglie lanceolate a rilievo liscio, che ben si distaccano dall’uniforme fondo a rete di Burano, non è purissima poiché mancante delle sue caratteristiche essenziali di flessuosità e naturalezza e mediata dal revival di fiori tra il barocco e il rococò. Tra i sottopunti della ghipùr s’individuano il ‘sacola fisso’ e ‘ciaro’, ovvero accostati o distaccati, il ‘greco’, combinazione dei due, il ‘tondo’, con forellini circolari, e la ‘crema da 7’, con buchetti ad orientamento diagonale; lungo il bordo superiore corre un sottile piede, mentre quello inferiore è rifinito a punto festone con picots. Completano, impiegati come riempitivi, i ‘sbari a riga con vovetti’, a maglie esagonali con decoro interno tondeggiante; è importante sottolineare che ghipùr e riempitivi potevano variare da merletto a merletto, anzi, addirittura nella reiterazione di un modulo nello stesso merletto, dato che l’esecuzione dipendeva dall’estro della merlettaia. La varietà dei sottopunti nel traforato lavorio della superficie e l'irreprensibile qualità tecnico-esecutiva sono, anche in questo caso, a canonico corredo di ciascun manufatto della Scuola Merletti di Burano.