Basilisco realizzato con resti essiccati di pesce angelo (Squatina squatina), modificati ad arte per assumere le fattezze di un piccolo drago. Datato alla metà del XVI secolo, è attribuito con qualche dubbio a Leone Tartaglini di Fojano della Chiana, esperto imbalsamatore toscano che operava a Venezia attorno alla metà del Cinquecento e possedeva un “teatro delle varie cose naturali”, comprendente anche basilischi. I basilischi hanno popolato i miti e le leggende fin dall’antichità; descritti con grande varietà di fattezze erano comunque ritenuti fonte di influssi malefici. Frutto della manualità di abili mistificatori, questi mostri artificiali venivano montati con parti di animali diversi e venduti per veri. Nonostante oggi sia chiaro che queste creature non sono animali realmente esistiti, in passato essi hanno interessato scienziati di tutte le epoche storiche, alcuni dei quali già ne confutavano l’origine naturale.
Foto di Barbara Favaretto