Per eliminare l’importazione in Francia dei costosi merletti veneziani, nell’agosto del 1665 il re Luigi XIV, coadiuvato nell’impresa dal suo ministro delle finanze Colbert, decretò a Parigi l’apertura della Manifattura Reale del merletto ‘point de France’. Gli artisti della corte francese, quali Le Brun, Bérain, Bailly e Bonnemère, vennero perciò mobilitati per creare nuovi disegni che potessero rivaleggiare con le manifatture veneziane, puntando su uno stile più preciso ed equilibrato, di razionalità classica e intellettuale. Essendo ormai la Francia arbitro assoluto delle eleganze, nel tentativo di arginarne la competizione Venezia si adattò ad emularne lo stile assumendone, come questo merletto dimostra, sue peculiarità quali i motivi vegetali disposti in successioni simmetriche e verticali, dette ‘a candelabra’ o ‘à la Berain’, e i piccoli elementi inspessiti simili a lumachine, vermicelli, piccoli baccelli o chioccioline. Ciononostante, il merletto testimonia anche il ‘punto rosa’ sviluppato proprio a Venezia come ulteriore e agguerrito tentativo di tener testa alla rivale, ottenuto eliminando le imbottiture e pervenendo alla tridimensionalità con la sovrapposizione di immateriali strati su stilizzate infiorescenze eseguite in scala ridotta.