Il 7 ottobre 1571 la Repubblica di Venezia, insieme alla Lega Santa, vinceva una memorabile battaglia contro gli ottomani nel golfo di Lepanto, all’imboccatura dell’istmo di Corinto. Già l’8 novembre 1571 il Consiglio dei Dieci decideva di far rappresentare la vittoria nella sala dello Scrutinio. L’incarico era affidato a Jacopo Tintoretto, che consegnò l’opera finita nel 1573. Questo ammiratissimo quadro andrò distrutto solo quattro anni dopo, nell’incendio del Palazzo Ducale del 20 dicembre 1577. In sostituzione del dipinto perduto, fu incaricato di una nuova tela il pittore Andrea Michieli, detto il Vicentino dalla sua città natale, benché la sua intera carriera si fosse svolta a Venezia. Vicentino fu uno degli artisti più produttivi della generazione formatasi nell’orbita di Tintoretto, di Veronese e dei Bassano. Venne coinvolto nel grande cantiere di rifacimento della decorazione pittorica delle sale del Maggior Consiglio e dello Scrutinio devastate dal fuoco e poté così beneficiare di commissioni importantissime che lo qualificano come uno dei protagonisti della scena artistica manierista veneziana. In questa ampia tela, Vicentino esprime la sua abilità nella composizione di articolate scene belliche, arrivando a organizzare con una regia complessa la narrazione di un episodio chiave della memoria storica di Venezia. A Lepanto la coalizione navale cristiana contava 244 navi da guerra, mentre da parte turca erano schierate 300 unità, in totale circa 170.000 uomini, con numeri comparabili a quelli della battaglia di Waterloo. Si trattava della più grande concentrazione di unità navali mai vista in quel braccio di mare, come è ben reso dal pittore con profusione di dettagli. Nel dinamismo vorticoso della scena, si distinguono i singoli protagonisti di quella memorabile battaglia. Da parte cristiana, Sebastiano Venier in primo piano sulla destra, con la barba bianca e lo sguardo fiero, settantenne a capo della flotta veneziana e futuro doge. Dietro di lui il comandante dell’armata spagnola Don Giovanni d’Austria, di soli 22 anni, con lo scettro del comando e l’elmo piumato spagnolo. Più in fondo, sempre nella porzione destra della tela, Marcantonio Colonna, comandante delle truppe pontificie, sventola lo stendardo della vittoria, il Cristo su fondo oro. Da parte ottomana, emerge al centro del lato sinistro la figura di Alì Pascià, l’ammiraglio turco. Il dipinto celebra sia la vittoria dell’alleanza degli stati cristiani sia il ruolo predominante dei veneziani nella battaglia.
Autore
Andrea Michieli, detto Vicentino (Vicenza, 1542 – Venezia, 1617)