Della seconda metà del XIX secolo di manifattura italiana in raso lanciato liserèe su armatura di fondo in raso da 8, prodotta da un ordito di fondo in seta color amaranto, due capi, torsione S, e da una trama faccia pelo in lino ecrù. Il disegno è descritto in Gros de grain da una trama supplementare legata all’ordito. Questo abito rappresenta un esempio di robe à la française o andrienne, dal nome della commedia “Andrienne” di Baron (moderno rifacimento dell’ “Andria” di Terenzio Afro Scipione), in cui l’abito fece la sua primissima comparsa, nei panni dell’attrice Marie Carton Dancourt. Durante la rappresentazione in un teatro parigino la foggia dell’abito ebbe un tale successo da divenire la veste più in uso in tutto il XVIII secolo, a partire dal regno di Luigi XV (dopo il 1715 circa). Gli elementi che lo contraddistinguono sono il bustino molto stretto in vita e scollato sul seno, la gonna molto ampia aperta sul davanti a scoprire il sottogonna ed il lungo strascico sulla schiena raccolto in alto da pieghe a cannone. Dal 1770 circa, la robe à la française, da capo d’abbigliamento informale entrò a far parte del cerimoniale di corte, divenendo l’abito di gala preferito dall’aristocrazia.