Mondo Novo
Le vedute d’ottica e Olafur Eliasson
dal 19 Dicembre 2014 al 26 Aprile 2015
Espace Louis Vuitton, Venezia
Dopo il dialogo tra le epoche di Tony Oursler e Pompeo Molmenti in Where Should Othello Go?, il confronto tra Bill Viola e Vittore Carpaccio in Reinassance e le prospettive veneziane a contronto di Mariano Fortuny e Jiro Taniguchi per Sguardi incrociati a Venezia, l’Espace Louis Vuitton Venezia presenta la nuova mostra “Mondo Novo: le vedute d’ottica & Olafur Eliasson“.vue d’optique”, acqueforti di alta tiratura spesso riprese da lavori importanti di Marieschi, Canaletto o altri incisori celebri, dieci delle quali, appartenenti alla collezione del Museo Correr, sono state restaurate da Louis Vuitton nel quadro della partnership con la Fondazione MUVE.
La macchina soprannominata da Carlo Goldoni, il “mondo novo” è una creazione del XVIII Secolo altrimenti nota come phantoscope, un antenato del proiettore, che veniva utilizzata come spettacolare intrattenimento durante le festività popolari e religiose. Diversamente dalla lanterna magica, che se usata al buio, grazie a un gioco di luci dava vita a del vetro colorato, il Mondo Novo funzionava anche con la luce del giorno, all’aperto. La macchina da proiezione era una vera e propria particolarità dell’epoca, immortalata da innumerevoli artisti. Celebre è l’affresco di Giandomenico Tiepolo oggi a Ca’ Rezzonico, il “Mondo Novo” che documentava alla perfezione gli svaghi popolari del Settecento.
Le delicate vedute, realizzate dalla tipografia Remondini e la cassa per la visione, parte della collezione del Museo Correr, dialogheranno con il caleidoscopo immaginato dall’artista danese Olafur Eliasson “Your Star House” del 2011, un’affascinante rilettura contemporanea dei tesori ottici del XVIII Secolo.
L’opera è composta da tre grandi e irregolari pannelli di vetro, appoggiati l’uno all’altro e sostenuti da un’impalcatura, ricreando un effetto a caleidoscopio. Gli specchi moltiplicano infinitesimamente un’apertura triangolare alla fine dell’opera, aggiungendo al riflesso caleidoscopico il disegno di una stella nel centro dell’installazione. L’osservatore non può intuire immediatamente quali parti dell’ambiente circostante sono visibili. Solo la stella, collocata nel cuore dell’installazione, rimane ferma, aumentando e diminuendo in scala a seconda dell’avvicinarsi o allontanarsi dall’installazione.
“Guardando attraverso un caleidoscopio, è come se la vista si aprisse e andasse in tutte le direzioni. Quello che trovo affascinante nel caleidoscopio è che è composto. Il primo caleidoscopio che ho costruito l’ho chiamato Your compound eye (1996 – in italiano, “Il tuo occhio composto”). L’idea prendeva spunto dall’occhio della mosca che ha la capacità di vedere a 360°. Ovvero un insieme di immagini composte e non solo una immagine nitida”, ha dichiarato Olafur Eliasson.
OLAFUR ELIASSON
Nato nel 1967 in Danimarca, vive e lavora fra Copenaghen e Berlino e partecipa a mostre internazionali dal 1997.
Nel 2003, ha rappresentato la Danimarca alla 50° Biennale di Venezia e, sempre lo stesso anno, ha completato l’installazione The weather project in esposizione al Tate Modern di Londra. Le opere di Eliasson esposte in luoghi pubblici comprendono il Green River, in mostra in varie location tra il 1998 e il 2001, e il Serpentine Gallery Pavillon del 2007, progettato in collaborazione con Kjetil Thorsen. Le New York City Waterfall, commissionate da Public Art Fund, sono state installate nell’estate del 2008 sulla battigia di Manhattan e Brooklyn. È stata presentata nel 2011 l’opera Your rainbow panorama, una passerella circolare lunga 150 metri e composta da pannelli di vetro colorati, posizionata sul tetto del ARoS Museum ad Aarhus in Danimarca. Sempre lo stesso anno viene inaugurato l’ Harpa Reykjavik Concert Hall and Conference Centre, per il quale Eliasson progetta la facciata in collaborazione con lo studio di architettura danese Henning Larsen, per il quale ha vinto il premio European Union prize for Contemporary Architecture Mies van der Rohe nel 2013. In collaborazione con l’ingeniere Frederik Ottesen, Eliasson ha sviluppato il Little Sun, ovvero una piccola lampada in grado di funzionare nelle aree del mondo sprovviste di elettricità. Il lancio di Little Sun è avvenuto al Tate Modern Museum per il Festival di Londra del 2012 ed è stato successivamente presentato in tutto il mondo.
Per la sua prima mostra personale a museo danese Louisiana Museum of Modern Art, tutt’ora in mostra, l’artista ha riempito un’intera ala con pietre e acqua per emulare un fiume tortuoso che scorre attraverso le rocce. Una nuova serie di dipinti di Eliasson, in risposta al lavoro di J.M.W. Turner, sono in esposizione al Tate Britain di Londra, in concomitanza con le più grande mostra di autunno del museo; The EY Exhibition: Late Turner – Painting Set Free.
CARLO MONTANARO
Critico e collezionista cinematografico, è nato a Burano (Venezia) nel 1946. Scrive di cinema e fotografia in riviste e pubblicazioni diverse, lavora professionalmente nel cinema e nella TV, collabora all’organizzazione di festival e rassegne. Con scuole ed Enti pubblici e privati organizza Corsi di storia del Cinema e di Regia, utilizzando i materiali raccolti nel proprio Archivio che dal 24 marzo 2010 è divenuta l’Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro. Rieletto nel 2006 Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia è andato in pensione nel novembre 2010; dal 1998 al 2011 ha insegnato nella Facoltà di Lettere dell’Università di Ca’ Foscari.
INFORMAZIONI
Mondo Novo: le vedute d’ottica & Olafur Eliasson
Espace Louis Vuitton Venezia
Calle del Ridotto 1353, 30124 Venezia
Dal 19 dicembre 2014 al 26 aprile 2015, Ingresso libero.
Apertura dalle 10.00 alle 19.30 da lunedì a sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.30.
Img: Olafur Eliasson by Heike Göttert