Un ospite inaspettato in Laguna: rispettiamolo, non è un’attrazione

Dall’estate 2025 è stato segnalato nella laguna di Venezia un esemplare di tursiope (l'unica specie di delfino presente con regolarità nelle nostre acque o in alto Adriatico), che da ottobre frequenta spesso il bacino di San Marco e le aree tra Punta della Dogana, Giudecca e Lido.
Una presenza affascinante che incuriosisce cittadini e visitatori, ma che richiede attenzione, rispetto e comportamento responsabile.

I tursiopi non sono del tutto estranei alle nostre lagune: si tratta di animali che possono vivere anche in acque poco profonde e torbide. Tuttavia, la permanenza prolungata in un’area urbana come San Marco è davvero un fatto insolito.

Per una convivenza responsabile: cosa fare e cosa evitare

Per la sicurezza del delfino e delle persone, è fondamentale seguire alcune regole di comportamento:

Mantenere le distanze: non avvicinarsi con le imbarcazioni; restare ad almeno 50 metri.

Navigare con prudenza: rispettare i limiti di velocità e mantenere una rotta regolare.

Osservare in silenzio: godersi l’osservazione senza rumori forti o movimenti bruschi.

Non cercare di attirarlo con grida, fischi o rumori.

Non offrirgli cibo e non lanciare oggetti in acqua.

Non tagliare la sua rotta con imbarcazioni.

Non tentare di toccarlo o nuotare vicino a lui.

Non sporgersi o alzarsi in piedi sui mezzi pubblici per osservarlo: si rischia di ostacolare la visuale del conducente o di cadere in acqua.

Su imbarcazioni piccole, evitare di spostarsi tutti da un lato per filmarlo: il rischio di ribaltamento è elevato.

In caso di avvistamenti particolari o di emergenza

Se il delfino viene avvistato:

in altre aree della laguna o in mare aperto,

oppure appare ferito o in difficoltà,

è importante non intervenire direttamente e contattare subito:

Guardia Costiera: ☎️ 1530

CERT – Cetacean strandings Emergency Response Team: ☎️ 366 9256638

Con l’abbassarsi delle temperature e lo spostamento dei pesci verso il mare aperto, è possibile che il nostro “ospite” scelga di tornare in mare.
Fino ad allora, possiamo ammirarlo da lontano, ricordando che la vera vicinanza passa attraverso il rispetto: per la natura, per la fauna e per la nostra laguna.

Il Museo di Storia Naturale di Venezia “Giancarlo Ligabue” unisce ricerca scientifica e impegno concreto per la tutela e la valorizzazione della biodiversità lagunare.

Partecipa a progetti di monitoraggio ambientale e promuove una divulgazione scientifica accurata, offrendo al pubblico informazioni aggiornate sui temi ambientali.

Fondamentale anche il suo ruolo nella diffusione di buone pratiche di convivenza con la fauna selvatica, per favorire una relazione più consapevole e sostenibile tra l’uomo e la natura.

La Galleria dei Cetacei, situata al piano terra del Museo, offre ai visitatori un percorso dedicato alla conoscenza dei delfini e del mondo marino, contribuendo alla sensibilizzazione sui temi legati alla biodiversità e alla conservazione degli ecosistemi acquatici.

Qui è possibile ammirare:

il grande scheletro di una Balenottera comune (Balaenoptera physalus) lungo quasi 20 metri e quello di un giovane Capodoglio (Physeter catodon), entrambi sospesi al soffitto in strutture d’acciaio.

L’allestimento è reso ancora più immersivo dalle gigantografie subacquee del fotografo Hussain Aga Khan, che trasformano la luce delle vetrate in suggestivi riflessi del “grande blu”. Completano la Galleria pannelli informativi su biologia, ecologia e tutela dei cetacei, e un dispositivo audio che riproduce i canti di questi giganti del mare.