Nelle nicchie nel cortile di Palazzo Ducale che le hanno ospitate per secoli, ognuna nella sua, ci sono le copie di bronzo. Gli originali, le tre sculture marmoree a piena altezza dei progenitori Adamo ed Eva e del Guerriero
, che nacquero e trovarono posto nella facciata dell'Arco Foscari nella seconda metà del Quattrocento, oggi mostrano tutto il loro splendore nella Sala dello Scrutinio. Hanno avuto vita avventurosa, come del resto il loro autore Antonio Rizzo, forse il migliore scultore del secolo, sicuramente lo scultore veneziano più menzionato dagli autori suoi contemporanei. Ma andiamo per ordine.
Le tre statue, campioni dell'arte rinascimentale veneziana, sono state all'aperto per secoli, ma la prima testimonianza archivistica su di loro è del 1709, quando in Senato si denuncia il degrado di Palazzo Ducale,
in particolare del cortile. Dove in occasione delle elezioni o della carnevalesca caccia dei tori si costruivano palchi provvisori, con gli spettatori che facilmente si arrampicavano sulle statue dell'Arco Foscari, che non di rado finivano con "teste, brazzi e mani" spezzati. Nel 1823 i documenti registrano un intervento di rimozione di nidi di rondini
durante il quale una scala viene appoggiata alla statua di Eva, e le spezza un braccio. Già nel 1725 sono oggetto di pulizia, rifacimento di pezzi mancanti e stuccature, da parte dello scultore Antonio Corradini. Un altro restauro viene fatto nel 1845 a opera di Pietro Lorandini.
Adamo, Eva e il Guerriero (detto anche Marte
) vennero rimossi la prima volta, tutti insieme, nel 1917. Dal 1915 l'Italia è in guerra e le statue sono coperte di sacchi di sabbia, come la Scala dei Giganti, ma dopo Caporetto le opere d'arte più importanti di Venezia vengono in fretta portate via dalla città, le tre statue vanno a Pisa. Tornano in laguna due anni dopo, nel 1919, nelle loro originarie postazioni: per primo il Guerriero
, Eva e Adamo per qualche mese restano a terra, date le loro condizioni non ottimali. La prima a essere trasformata in bronzo è Eva.
Nel 1920 la copia prende il suo posto, l'originale va al coperto nel Palazzo. Nel 1940 altra guerra: Adamo e il Guerriero finiscono in un locale blindato a pianterreno. Nel 1947 l'allora suo direttore cerca i circa 300 kg di bronzo per la copia di Adamo,
e li chiede alla Marina Militare. Il bronzo dei cannoni vecchi almeno di 50 anni è quello giusto per la statua, riesce a ottenerlo nel 1953, la copia va nella facciata Foscari e Adamo si ricongiunge a Eva. Sono raggiunti poco dopo dal Guerriero,
anche lui sostituito da una copia in bronzo. Negli anni seguenti sono esposti insieme in diverse sale a Palazzo, dagli anni Ottanta nel Liagò
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Nel Liagò di Palazzo Ducale le tre statue di Antonio Rizzo sono state dal 2015 pazientemente restaurate, in uno spazio diviso dal pubblico da una parete trasparente. Dopo le analisi al CNR di Milano con tecniche innovative al laser è stata rimossa la patina grigia e nera accumulata nei secoli. L'intero processo è stato eseguito dal restauratore Jonathan Hoyte (qui un video del restauro
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) con la direzione tecnica di un comitato scientifico composto da Fondazione Musei Civici di Venezia, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Scuola Normale di Pisa, e finanziato da Venetian Heritage
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