Nel Settecento si diffondono, anche a Venezia, le alcove. Se ne trovano nei piani nobili dei palazzi, precedute da grandi anticamere con funzione di salotto, e nei piani ammezzati, dove vengono creati salottini, camere, boudoir, piccoli appartamenti a uso esclusivo dei membri della famiglia (anche il termine "tinello" risale al '700). Dal XVII secolo
è aumentata la mescolanza di ceti e persone per la diffusione di luoghi pubblici di socialità come caffè e teatri, nello stesso tempo i singoli componenti delle famiglie, le donne, i figli, hanno iniziato a guadagnare autonomia, e i nuclei familiari coabitanti sono aumentati.
A Venezia nel Settecento non si costruisce molto, si sviluppa invece l'edilizia delle ristrutturazioni. Necessità e abitudini dei patrizi veneziani si sposano al diffondersi dell'uso di trattati di architettura privata francesi, a cui si deve l'espandersi delle abitazioni nei piani ammezzati, e italiani, in particolare quelli di Sebastiano Serlio.
Le alcove, che venivano spesso costruite in occasione di nozze, sono spazi confortevoli e lussuosi anche se privati, con dipinti, arredi e decorazioni e salottini collegati, come guardaroba e toilette e studioli, lontani però da visitatori e domestici non richiesti e spesso collegate a accessi propri.
Il Museo del Settecento a Ca' Rezzonico ➽
ospita un'alcova che proviene da Palazzo Carminati a San Stae, che risale alla seconda metà del Settecento. In legno intagliato bianco avorio, ha due porticine che portano a due corridoi paralleli e rispettivamente a un prezioso servizio da toletta e a un boudoir finemente decorato. Il letto ha una testiera decorata a tempera, sovrastata da un delizioso pastello di Rosalba Carriera.
L'alcova di Palazzo Mocenigo fu invece lì costruita nel 1787 durante i lavori di ristrutturazione disposti da Alvise Mocenigo, probabilmente per il matrimonio del figlio con Laura Corner, ed è oggi la sala lettura della Biblioteca del
Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo ➽ Molte alcove sono ancora presenti nei palazzi di Venezia, alcune sono andate perdute, altre sono state trasferite: l'alcova di Palazzo Sagredo è al MOMA di new York dal 1906.
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