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La Fondazione Musei Civici di Venezia aderisce alla campagna nazionale e diffusa #IoRestoaCasa. Se non potete venire nei musei, sono i musei a venire da voi. Ogni due giorni con una newsletter potete ricevere una storia, un'opera, un gioco, non per consolazione ma perché l'arte è vita e la vita è, anche, arte.
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Nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1961 nel verde dei giardini napoleonici di Castello mano ignota e fascista con un chilo e mezzo di tritolo faceva andare in mille pezzi di maiolica policroma il monumento alla Partigiana
del grande Leoncillo. Di quel monumento però esisteva un originale, che oggi è a Ca' Pesaro, la Galleria Internazionale d'Arte Moderna. Era il 1953 quando Egidio Meneghetti, presidente dell'Istituto per la Storia della Resistenza delle Tre Venezie,
disse che avrebbe voluto un monumento alla donne della Resistenza. Si fece subito una commissione con Giulio Carlo Argan, Sergio Bettini, Giuseppe Mazzariol e Bruno Zevi, che commissionarono il moumento allo spoletino Leoncillo Leonardi, antifascista, combattente e artista. La prima scultura fu scartata, aveva il fazzoletto rosso e non tutti i partigiani
erano garibaldini e comunisti, quindi Leoncillo la rifece cambiando colore al fazzoletto, che da rosso diventò bruno. Perciò le sculture sono due, e nel 1964, quando venne fatto il concorso per il nuovo monumento, Ca' Pesaro acquistò la superstite.
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Leoncillo cresce a Roma, dove negli anni trenta con Guttuso e Cagli giravano anche i friulani Afro e Mirko e Pizzinato, segue la scuola romana di Scipione e Mafai, espone a Milano, poi diventa partigiano, poi il dopoguerra e l'arte che riparte, le Biennali a Venezia, le Triennali a Milano, la militanza che continua anche da artista (ma nel 1956 prenderà
le distanze dal Partito Comunista di Togliatti), la statua della Partigiana per il decennale della Liberazione e le sculture coperte da sacchi di plastica nella Biennale del 1968. Di quest'ultimo evento c'è un filmato nell'archivio che l'Istituto Luce ha aperto per #iorestoacasa, con alcuni fotogrammi di Leoncillo che ricopre le sue opere
➽ Un servizio avanguardista, paragonato a quest'altro
➽ sulla medesima Biennale, sempre dall'Istituto Luce.
Il concorso del 1964 per sostituire la statua frantumata dalla bomba lo ha vinto Augusto Murer, con la partigiana distesa e legata che nel 1969 è stata adagiata a Riva dei Sette Martiri
(altro nome evocativo, per i partigiani fucilati per rappresaglia dopo l’attentato a Ca’ Giustinian nel 1944) su un basamento disegnato da Carlo Scarpa. Che già aveva firmato il basamento della Partigiana di Leoncillo, che ancora presidia i giardini a Castello in memoria della bomba che fece a pezzi la statua che reggeva.
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Nel 2011 la Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro ha allestito la mostra La Partigiana veneta. Arte per la Resistenza
➽
con i bozzetti di Carlo Conte, Napoleone Martinuzzi, Ennio Pettenello, Romano Vio, Marcello Mascherini, Giovanni Paganin e Giuseppe Romanelli, che concorrevano con Murer per il nuovo moumento a Castello, insieme a opere di Armando Pizzinato, Renato Guttuso, Zoran Music.
Per conoscere la storia di Leoncillo qui ➽ c'è un ottimo documentario di Rai5 (30')
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Da tempo immemorabile a Venezia il 25 aprile è dedicato a San Marco ed è anche il giorno del bócolo,
la rosa rossa che ogni padre, fratello, marito o amante regala alle donne della sua vita. Per una curiosa coincidenza è anche usanza nel paese spagnolo di Sant Jordi, dove però hanno associato un altro bel gesto: il regalo di un libro. Perciò Lorenzo Tomasin che fra le altre cose è giurato del Premio Campiello (di cui anche MUVE
è partner) proprio nella serata di premiazione a settembre dello scorso anno ha lanciato un sempre condivisibile appello: con il bócolo, o per ringraziare del bócolo, quest'anno regalatevi anche un libro.
La scelta è libera e vasta, i Musei Civici di Venezia condividono con voi il catalogo, sfogliabile qui ➽ di Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe,
l'ultima grande mostra (in collaborazione con Flemish Community, Città di Anversa, VisitFlanders) a Palazzo Ducale
➽
In attesa di rientrarci, ripensando a tutta la grande bellezza e storia che contiene, come tutta questa città resistente.
E visto che in questi tempi procurarsi un bócolo non è semplicissimo (ma i fiorai veneziani hanno predisposto un servizio a domicilio) i nostri di Muve Education hanno messo a punto un kit di autocostruzione del bócolo di carta. Trovate tutto dalla mattina del 25 aprile nel loro profilo Facebook
➽
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Nota per giornalisti e blogger. Per l'iniziativa #IORESTOACASA i Musei Civici producono contenuti per le persone iscritte alla loro newsletter e i loro visitatori virtuali. In contenuti sono liberi, in caso di condivisione si chiede gentilmente di aggiungere il link al nostro sito e citare le fonti, ovvero la newsletter e i social di www.visitmuve.it
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