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La Fondazione Musei Civici di Venezia aderisce alla campagna nazionale e diffusa #IoRestoaCasa. Se non potete venire nei musei, sono i musei a venire da voi. Ogni due giorni una storia, un gioco, un'opera, non per consolazione ma perché l'arte è vita e la vita è, anche, arte.
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Affrontare il mondo richiede mappe, quando si viaggia per terra e anche per mare, e per fare le mappe bisogna affrontare il mondo. Nel Medioevo fare carte da navigar
diventa un'arte: la prima firmata e datata di cui abbiamo notizia è di Pietro Vesconte, genovese di nascita ma veneziano dal 1313. Il suo Atlante Nautico del 1318 conservato nel Museo Correr ➽
(ne esistono quattro versioni nel mondo, le altre tre stanno: a Vienna, sempre del 1318, a Zurigo e Lione datate 1321) è formato da 8 tavole di legno su cui sono incollate le pergamene, con un calendario astronomico circolare e mappe del Mar Nero e del Mediterraneo, fino alle coste atlantiche
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I profili costieri sono accurati, con tutte le informazioni fin lì acquisite in secoli di navigazione e un fitto elenco di toponimi in nero con le città principali in rosso, e i pericoli: punti rossi per i fondali bassi, crocette per gli scogli affioranti. Gli angoli sono decorati con miniature su fondo oro, di Evangelisti e Santi alla cui misericordia
il navigante si appellava di fronte ai pericoli del mare e dell'ignoto. Le antiche carte nautiche sono percorse non da latitudine e longitudine ma da un reticolo di linee tirate a partire dalle rose dei venti. Sono ben custodite e non devono finire in mani sbagliate o nemiche.
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Dai secoli XVII e XVIII le carte nautiche sono più funzionali e strettamente tematiche e precise. Realizzarle coinvolge molte professionalità, dal comandante della nave al tipografo passando per astronomi, matematici, geografi, disegnatori, con dettagli sempre più precisi su coste, correnti marine, distanze, tutto quel che serve a una navigazione sicura
➽ Restano però manoscritti i lavori di Gaspare Tentivo, imbarcato come capitano sulla veneziana Fama Volante,
cartografo e uomo di mare, dove ai disegni si alternano testi descrittivi circostanziati, con tutto il necessario alla navigazione. Dei suoi portolani, composti dalla fine del Seicento agli inizi del Settecento, si contano oggi tredici esemplari e sei sono al Museo Correr. Nel 1684 il suo celebre contemporaneo Vincenzo Maria Coronelli
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geniale veneziano, cartografo, incisore e autore di famosi globi, fondava nella Serenissima l'Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica società geografica al mondo. Da molti secoli non si naviga a vista.
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L'ora cambia, gli orologi restano. Quelli nella Sala del Senato
esibiscono uno i segni zodiacali e l’altro le ore che segnava girando in senso antiorario, alla maniera italiana, basata sulla luce del giorno, per misurare le ore delle lunghissime sedute in cui 120 Senatori erano chiamati a discutere questioni di politica interna ed estera, strategie commerciali e questioni militari. La storia degli orologi di Palazzo Ducale,
e dei Penzin, si trova nel suo profilo Facebook qui ➽
Ma il maggior vanto della Fondazione Musei Civici di Venezia è naturalmente l'antica Torre dell'Orologio. Anche lei oltre al sito ➽ ha il suo profilo Facebook
➽ per ammirarla anche dall'interno, con gli ingranaggi, le tàmbure, i Re Magi, i Mori...
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Fondazione Musei Civici di Venezia Piazza San Marco 52 30124 Venezia T +39 041 2405211
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