In esposizione da domani nella Casa di Carlo Goldoni una formidabile collezione proveniente dal Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini di Bologna. Una preziosa raccolta di marionette veneziane settecentesche torna momentaneamente in laguna e si affianca alla collezione, altrettanto significativa, custodita nella casa museo del grande commediografo.
Ha trovato posto a Venezia, nella Casa di Carlo Goldoni, un emozionante gruppo di 15 marionette di fine fattura, tra le quali una figura femminile che si trasforma in mostro e un esemplare di animale, parte della collezione che comprende settantuno recitanti, con nove cavalli e una scimmia, conservata nel bolognese Museo Civico d'Arte Industriale e
Galleria Davia Bargellini di Bologna. La città in cui è rimasta da quando a inizio Novecento fu acquistata dall'allora ministero della Pubblica Istruzione presso un antiquario veneziano, insieme al teatrino e ai suoi cambi di scena, che paiono provenire dalla bottega dei Bibiena, storica famiglia bolognese di architetti teatrali.
Attori e personaggi di legno e stoffa in costumi di fattura veneziana, creati per l'allestimento di spettacoli destinati a un pubblico esigente. Un pubblico adulto, che godeva dell'opera di diverse figure professionali, dai costruttori agli animatori, dai musici e cantori ai costumisti, che concorrevano alla messa in scena del teatro d'animazione, e
di opere di autori di primordine (come lo stesso Carlo Goldoni). Restaurati nel 1979, i preziosi pezzi si ricongiungono ora a Venezia in un luogo ideale, dove nelle sale arredate ci si può immergere nella quotidianità della vita settecentesca e dei suoi intrattenimenti mondani.
Un nucleo interessante per gli studiosi, che raramente possono confrontarsi con esemplari integri. Come questi provenienti da Bologna e come la raccolta, proveniente da Casa Grimani ai Servi, permanentemente ospitata con il relativo teatrino nella Casa di Carlo Goldoni, in una sala che al teatro domestico è espressamente dedicata, così come accadeva in molti palazzi patrizi.
La mostra, curata da Chiara Squarcina, Massimo Medica e Mark Gregory D'Apuzzo, è frutto di un rapporto di collaborazione avviato tra Fondazione Musei Civici di Venezia e Istituzione Bologna Musei - Musei Civici di Arte Antica, entrambe sedi che custodiscono un patrimonio simile per manifattura: quella veneziana.
Venezia, 27 marzo 2019
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