ore 17.30, Collezione Permanente, 1° Piano
OMAGGIO A MARCOLINO GANDINI
fino al 12 gennaio 2025
a cura di Elisabetta Barisoni
Si ringraziano Augusto Gandini, Chiara Fabbri
L’omaggio di Ca’ Pesaro a Marcolino Gandini intende sottolineare il momento più rivoluzionario della sua produzione, gli anni Sessanta. Il critico d’arte Maurizio Fagiolo dell’Arco definisce «periodo azzurro» il biennio 1962-1963, quando le tele di Gandini si caratterizzano per una gamma cromatica ridotta, con grigi, azzurri tenui e bianchi, definiti da una stesura densa e materica. Insieme a queste prime prove la sala documenta, anche attraverso Tela modellata del 1965, donata dall’autore nel 1989 per le collezioni civiche veneziane, il percorso che Gandini intraprende per esplorare lo spazio ed “uscire” dalla tela. Il cosiddetto «periodo monumentale» si esprime in opere di dimensioni ampie, dove il supporto, spesso di compensato, è curvo e sostiene la tela modellata. I colori diventano strisce colorate a creare vibranti effetti ottici; l’opera esce dalla bidimensionalità e diventa architettura astratta. Gandini trova una via d’uscita dalle cromie del Gruppo dei Sei e dagli stilemi della più recente Arte Povera, pur richiamando, nella linea e nel rigore geometrico, lo stile di Giulio Paolini.
Fondamentale in tutta la sua produzione è la musica: Gandini realizza la sua personalissima interpretazione dell’Astrattismo e, pur conoscendo l’arte americana di Kenneth Noland e l’espressionismo astratto, si avvicina in modo più stringente al Costruttivismo russo e al Bauhaus. A metà degli anni Sessanta i suoi assemblaggi prendono la forma di strutture colorate, che Gandini chiama armadi. Una fase molto creativa dell’artista, che dalla fine del decennio sperimenta nuovi materiali e arriva ad abbandonare il colore per realizzare opere monocrome in formica bianca.
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ore 18.00 - 21.00
CA’ PESARO LOUNGE
Aperitivo musicale in compagnia di
Francesca Bertazzo Hart,
voce Matteo Alfonso, piano
e note di Mojito
Un pianoforte, una voce e le note aromatiche di cocktails creati a tema risuonano alla Galleria d’Arte Moderna di Venezia per l’ultima delle quattro serate, Ca’ Pesaro Lounge è una nuova occasione per conoscere e partecipare il museo, stavolta insieme al pianista Matteo Alfonso, titolare della Cattedra di Pianoforte Jazz al Conservatorio di Venezia e Francesca Bertazzo Hart, tra le più importanti voci scat italiane. Un momento per condividere e vivere l’esperienza e la quotidianità in un luogo della cultura, dell’arte, della città, con il museo aperto eccezionalmente anche in orario serale fino alle ore 20.00.
Grande protagonista delle serate sarà anche il pianoforte Cecilia, tornato a Ca’ Pesaro la scorsa primavera, dopo anni di assenza e un lungo intervento di restauro per i danni dell’acqua alta del 2019. Una nuova festa per il primo pianoforte pubblico entrato in uno spazio museale italiano – battezzato Cecilia con il nome della Santa protettrice della musica e dei musicisti - liberamente a disposizione per chiunque voglia suonare nell’androne di Ca’ Pesaro.
Ca’ Pesaro Lounge è realizzato in collaborazione con O’ – GROUP e Slow Music…a Lifestyle
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