Venezia, 2 ottobre 2024
Da oggi ad accogliere i visitatori all’entrata del Museo Correr ritorna dopo un importante intervento di restauro il busto di Teodoro Correr, il visionario ed illuminato veneziano, che ha voluto regalare alla città l’immenso patrimonio storico-artistico esposto nell’Ala napoleonica e nelle Procuratie nuove. Un ritorno perché il busto fino al 1945 era esposto in una delle bellissime sale canoviane mentre oggi viene collocato nella Galleria Napoleonica, all’inizio del percorso museale in dialogo con la grande lapide che riporta i nomi dei grandi mecenati di Venezia. Un tributo alla persona ed alla cultura, un dono alla città di Venezia, realizzato con la collaborazione di Fondazione Musei Civici di Venezia che simboleggia lo stretto legame tra l’azienda veneziana guidata dalla famiglia Pellegrini dal 1924 e la città: una nuova luce all’antico busto dedicato a Teodoro Correr, fondatore dell’omonimo Museo di Piazza San Marco, considerato un precursore del sistema museale odierno.
Il manufatto è opera dello scultore Giuseppe Soranzo, datata XIX secolo, misura 71 cm in altezza, 56 in larghezza e 31 in profondità che poggia sull’originaria colonna e base che erano depositate presso Ca’ Rezzonico.
Già 10 anni fa in occasione del 90° l’azienda aveva contribuito al restauro degli Itinerari Segreti a Palazzo Ducale e, prima ancora, aveva finanziato il ripristino della statua di San Giovanni Nepomuceno sul Canal Grande. In occasione delle celebrazioni del centenario Pellegrini SpA rinnova il suo ruolo di “mecenate” del patrimonio artistico della città e dona il proprio contributo al restauro di quest’opera, precedentemente ricoverata nei depositi di palazzo Ducale, in attesa di un intervento di conservazione.
Un ringraziamento particolare al responsabile della procedura Dr. Devis Valenti della Soprintendenza di Venezia.
I lavori sono stati eseguiti dalla Lares di Venezia sotto la direzione della D.ssa Elisabetta Ghittino
Il progetto è stato curato da Fondaco Italia.
ALCUNI DETTAGLI TECNICI:
Lo stato di conservazione dell’opera: Il busto era interessato da deposito superficiale incoerente, decoesione, disgregazione, polverizzazione, particolarmente localizzate in corrispondenza dei dettagli sino alla perdita di materiale. Era presente in modo diffuso uno strato di patina biologica. Nelle medesime condizioni versava anche la colonna sulla quale è stato fatto anche un intervento di rubricatura della dedica in modo tale che ora appare leggibile e la base.
Le fasi dell’intervento:
- Rimozione dei depositi superficiali mediante l’utilizzo di aspiratori e pennelli morbidi;
- Preconsolidamento delle aree interessate da decoesione mediante di preparato a base di esteri etilici dell’acido silicico;
- Rimozione di prodotti protettivi applicati in passato mediante applicazione a pennello di tensioattivo e risciacquo accurato delle superfici con sola acqua deionizzata e spazzolini di saggina a setole morbide;
- Applicazione di prodotto e risciacquo accurato delle superfici con acqua deionizzata;
- Pulitura delle superfici mediante applicazione a pennello di resine a scambio ionico massaggiate e lasciate agire. Risciacquo accurato con acqua deionizzata;
- Esecuzione di stuccature con impasti composti da calce desalinizzata e polvere di marmo Carrara;
- Adeguamento cromatico delle porzioni di rifacimento in analogia con il materiale;
- Consolidamento delle aree decoese mediante applicazione a pennello di preparato a base di esteri etilici;
- Stesura di protezione con miscele a base di cere d’api naturali con successiva rimozione degli eccessi con panno morbido.