Interventi di:
Ermelinda Damiano
Presidente Consiglio comunale Città di Venezia
Mariacristina Gribaudi
Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia
Stefano Polli
Vice Direttore dell’Agenzia Giornalistica ANSA
Ambasciatore Giampaolo Cantini
già Ambasciatore d’Italia al Cairo
Ambasciatore Gaetano Cortese
Curatore Collana Libraria Editore Carlo Colombo
Ketty Migliaccio
Architetto
Ambasciatore Umberto Vattani
Presidente della Venice International University
Giovanni Battista Colombo
Editore
Preotagonista del volume è l'edificio della Ambasciata d’Italia al Cairo, gemma architettonica immersa in un paesaggio che da sempre lusinga l’immaginario collettivo dei viaggiatori europei, come testimoniato anche dai dipinti di Ippolito Caffi (dalle collezioni di Ca' Pesaro) inseriti nel volume.
La barriera naturale del Nilo, l’isola di Roda, la fitta vegetazione che caratterizzano il quartiere residenziale di Garden City al Cairo fanno da sfondo all’edificio della Ambasciata d’Italia progettato da Florestano Di Fausto, inaugurato nel 1931. Quel luogo ameno aveva già prima di allora lusingato l’immaginario collettivo dei viaggiatori
europei, divenendo un tema narrativo particolarmente amato per la suggestione del paesaggio, incluso negli itinerari di visita della città egiziana. Il testo coinvolge il lettore con rigore storico e calibratissime spiegazioni delle soluzioni architettoniche e di arredamento adottate che fanno della sede del Cairo una delle gemme architettoniche più
ideologicamente e compositivamente innovative fra quelle italiane nelle capitali del nord Africa prospicienti il Mediterraneo.
Nell’introduzione sono stati inserite le immagini paesaggistiche dei dipinti dell’artista Ippolito Caffi, insuperabile nel fermare con la sua pittura di luce l’anima di luoghi e di popoli incontrati in tanti viaggi in Europa e nel bacino del Mediterraneo. I vari dipinti raffiguranti la Carovana nel deserto, il Riposo della carovana, Veduta del Cairo, la
Moschea Sultan Hassan, la Strada principale del Cairo, il Bazar di scialli, l’Istmo di Suez, Karnak e Tebe e il Palazzo del Pascià, sono parte delle 150 opere che la vedova di Caffi, Virginia Missana, donò a Venezia nel 1889, ora conservate a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia.
In collaborazione con: Venice International University Corpo Consolare di Venezia e del Veneto
L’Ambasciata d’Italia in Egitto
A cura dell’Ambasciatore Gaetano Cortese
Editore Carlo Colombo, 2021
Dalla quarta di copertina: "La barriera naturale del Nilo, l’isola di Roda, la fitta vegetazione che caratterizzano il quartiere residenziale di Garden City al Cairo fanno da sfondo all’edificio della Ambasciata d’Italia progettato da Florestano Di Fausto ed inaugurato nel 1931. Quel luogo ameno aveva già prima di allora lusingato l’immaginario
collettivo dei viaggiatori europei, divenendo un tema narrativo particolarmente amato per la suggestione del paesaggio, incluso negli itinerari di visita della città egiziana. L’architetto Florestano Di Fausto ebbe la piena consapevolezza che la sagoma dell’edificio avrebbe dovuto stagliarsi su quello sfondo carico di Storia, senza restarne a
margine. Fu proprio su quel fondale scenico che egli presentò la spettacolarizzazione sobria ed elegante del moderno stile italiano. Il prospetto principale sul fronte del canale del Nilo rende questa sede di Rappresentanza carica di malia, conferendole un carattere interamente suo, rispetto ai pretenziosi edifici allineati sul lungo Nilo. Gli ambienti
interni della sede diplomatica intessono una tela variegata e suggestiva: i soffitti impreziositi da stucchi geometrici, camini, infissi interni, sono studiati nel dettaglio da Di Fausto. Il percorso di accesso a ciascuna sala è fluido, chiaro, dinamico. Gli spazi a piano terra sono plasmati nella luce; la loro scansione disvela un’inalterata modernità.
Il Volume conduce il lettore con rigore storico e calibratissime spiegazioni delle soluzioni architettoniche e di arredamento adottate che fanno della sede del Cairo una delle gemme architettoniche più ideologicamente e compositivamente innovative fra quelle italiane nelle capitali del nord Africa prospicienti il Mediterraneo. Le variegate prospettive
degli autori del libro offrono preziosi accessi ai valori attribuiti dal mondo diplomatico italiano alla cultura, come insostituibile strumento di soft diplomacy".
|